Per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, il traffico
veicolare privato non è il primo dei problemi e neanche quello più facilmente
risolvibile se lo si affronta cercando di lavorare sugli effetti invece che
sulle cause.
Il suo impatto sul totale delle emissioni dannose ammonterebbe
infatti a circa il 16%. Va sottolineato che questo dato non prende in considerazione
l’emissione della tanto vituperata CO2 in quanto, ammesso e non concesso che sortisca effettivamente un
effetto negativo sull’atmosfera - magari sotto forma di effetto serra - allora
sarebbe necessario svuotare il mare e azzerare tutte le forme di vita presenti
sul pianeta (a parte funghi e batteri anaerobici) per evitare un’emissione
naturale di CO2 di tale
portata da rendere insignificante il contributo da parte dei motori a
combustione… .
In poche parole se si volessero ridurre, in base a chissà quali
cervellotiche motivazioni, le emissioni di CO2 dovute alle attività antropiche allo scopo di
ridurre le emissioni globali sarebbe come limitarsi a bere esclusivamente acqua a ridotto
contenuto di sodio (al massimo pochi milligrammi o decine di mg al litro)
continuando ad abbuffarsi di formaggi e salumi (diversi GRAMMI ovvero unità
composte da 1000 milligrammi di sodio al chilo).
Ecco: una cosa realizzabile nell’arco di una settimana per
ridurre l’inquinamento ambientale dovuto sia all’autotrazione che alle
risultanze del cattivo smaltimento dei contenitori in plastica, sarebbe
smetterla da un giorno all’altro con un’usanza demenziale ed antisalutista nella
quale l’Italia è prima al mondo: quella di acquistare acqua “potabile” in
contenitori di plastica. Milioni di ettolitri di acqua potabile (prima d’essere
imbottigliata) viaggiano infatti continuamente senza senso tra i 4 angoli della
penisola: ormai sembra normale a tutti bere in Sicilia acqua delle Alpi o proveniente
addirittura dalla Francia! Quando – nella quasi totalità dei casi – il prezioso
liquido è contenuto in bottiglie di plastica perde anche la sua potabilità a
causa del rilascio di bisfenolo-A e di ftalati, oltre che alle proliferazioni
batteriche che possono svilupparsi in contenitori lungamente esposti al sole. Eppure,
quest’acqua d’infima qualità gran parte dei consumatori sono disposti a pagarla
circa 2000 volte in più dell’acqua molto più probabilmente potabile che esce
dai rubinetti di casa. La cosa da fare, in questo caso è: prima di tutto smettere
di considerare normale acquistare acqua in bottiglie di plastica e subito dopo
smettere di considerare normale che l’acqua da bere debba essere pagata a
qualcuno. Essa è di tutti e venderla dovrebbe essere considerato un crimine. Troverei
giusto, se mai, far pagare un servizio di distribuzione che ne renda più
agevole l’approvvigionamento quando però esiste la possibilità alternativa di
procurarsene gratis.
Come conseguenza logica, bisognerebbe smettere di considerare
normale che cibi esotici come arachidi, ananas e banane facciano parte della
nostra dieta quotidiana e perfino che esista un massivo scambio di generi
alimentari tra una regione e l’altra: questi scambi sono per me ammissibili ma andrebbero
adeguatamente tassati a chilometro per incentivare il consumo di prodotti a
chilometri zero e ridurre traffico ed inquinamento ambientale.
Un altro primato negativo in cui eccelliamo è il
pendolarismo: non esiste aspetto peggiore della qualità della vita che essere
costretti a dilapidare una parte di essa in reiterati viaggi quotidiani tra la
nostra residenza ed il posto di lavoro! Anche qui, la soluzione ovvero l’incentivo
al far bene sarebbe quello di tassare a chilometro datore e prestatore d’opera in
base al percorso che il secondo deve compiere per recarsi sul posto di lavoro.
Ancora sul traffico, come suggerisco spesso, bisognerebbe lavorare sui suoi
presupposti e non limitarsi a cercare - invano - di tamponare i suoi effetti finali. Chiedersi perché
la gente ha bisogno di recarsi in centro per i suoi acquisti e per le sue
pratiche burocratiche. Non sarebbe meglio decentrare i servizi primari in tanti
piccoli centri rionali invece che riunirli in mega assembramenti centrali o
periferici? In un mondo ideale e perfetto, secondo me, l’unico traffico che avrebbe
totale giustificazione di esistere è quello turistico o ricreativo.