Com’è noto
ai meglio informati, uno dei tanti metodi per produrre energia “alternativa” in
modo pulito e conveniente è avvalendosi della fusione nucleare debole che, a
differenza della normale fissione,
NON utilizza né produce sostanze radioattive ed è riproducibile anche in
impianti di dimensioni tanto ridotte da poter essere facilmente trasportati in
prossimità del luogo di utilizzo. Questo significa che un ulteriore vantaggio
della fusione fredda sulla fissone è che può fare tranquillamente a meno di
grossi elettrodotti evitando il loro impatto ambientale, il loro costo e la
perdita di energia che avviene durante il suo trasporto (mediamente il 30%).
Per quanto
riguarda questa forma di energia, ci troviamo a cavallo tra la seconda e la
terza fase prevista da Schopenhauer per ogni nuova verità: la Fusione Fredda
infatti è stata prima ridicolizzata, poi violentemente contrastata ed ora
alcuni enti ufficiali, tra cui la NASA, l’ENEA
e nientemeno che la Marina Militare degli Stati Uniti, hanno cominciato
ad ammettere non solo che funziona, esattamente come hanno sempre dimostrato i
suoi pionieri ma che conviene anche. Tra un po’ sarà accettata dal dominio
pubblico come “evidente”… .
Conoscendo i
metodi “di contrasto” del Sistema per evitare che qualcosa possa minacciare il
mantenimento dello Status Quo, ci accorgiamo che per la FF sono stati applicati
tutti: dal discredito alla distruzione delle carriere, dall’intimidazione
all’omicidio. Ma ancora una volta, la verità è venuta faticosamente ed
inesorabilmente a galla nonostante i tentativi di affossamento.
Gli
interessi che girano attorno alla fissione sono enormi e non solo di natura
economica apparente: l’affare più grosso e sottaciuto deriva infatti dalla
produzione di plutonio come elemento di risulta della reazione. Questo elemento
è utilizzabile unicamente per la costruzione di ordigni bellici ma tanto è già
sufficiente a giustificare il ricorso ad una forma così (altrimenti) sconveniente
di produzione dell’energia. In effetti, l’elettricità prodotta nelle centrali a
fissione costituisce solo un parziale recupero energetico permesso dall’acqua
surriscaldata dalla reazione, a fronte di costi per altro inaccettabili.
Le centrali
a fissione infatti necessitano di costosissime progettazioni, realizzazioni,
sorveglianze ed enormi costi di “smaltimento” ma più esattamente di
occultamento delle scorie radioattive, affare com’è noto in mano alla fazione
del Sistema da esso stesso definita “Criminalità Organizzata”.
Nell’attesa
di veder definitivamente smantellati tutti gli obsoleti e vetusti impianti a
fissione, mi sembra
utile ricordare, in ordine cronologico, le principali vicende che hanno caratterizzato fino al 2012 la
tecnologia della Fusione Fredda.
·
30
marzo 1974 – Il chimico Omero Speri deposita a suo nome il brevetto 1024274 Produzione energia termonucleare controllata
dell’idrogeno e i suoi isotopi. Alla costruzione del prototipo funzionante
collaborò il suo amico Piero Zorzi ed insieme cercarono di proporre e divulgare
questa nuova tecnologia sufficiente da sola ad emanciparsi dalla dipendenza dai
carburanti fossili. Da subito furono forzosamente “invitati” a rivolgersi ad
enti esteri e dopo un misterioso viaggio in Israele e senza dare spiegazioni, abbandonarono
per sempre il loro progetto.
·
23
marzo 1989 – Gli elettrochimici Martin Fleischmann dell’Università di
Southampton e Stanley Pons dell’Università dello Utah, spiegarono in conferenza
stampa che era possibile ottenere energia
pulita a costi irrisori mediante un semplice procedimento elettrochimico capace
d’innescare reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura. Pochi mesi
dopo lo storico annuncio, le loro carriere furono distrutte attraverso una
campagna denigratoria e furono costretti a ritirarsi a vita privata.
· 1991
– L’autorevole fisico del Massachusetts Institute of Technology Eugene Mallove dichiarò pubblicamente che la
relazione decisiva sulla fusione fredda era stata inspiegabilmente manipolata
dai ricercatori dello stesso istituto; per protesta si dimise dal MIT.
· 1997
– Un gruppo di ricercatori di Cincinnati riuscì a trasmutare completamente
100mg di nitrato di torio, generando elementi non radioattivi e di massa
inferiore come rame e titanio. La sperimentazione si svolse impiegando una
cella elettrolitica tenuta a 130°C ed a 3atm, elettrodi di zirconio e corrente
alternata ad appena 50Hz, frequenza delle reti domestiche. Tali risultati
furono successivamente ripetuti con successo dal ricercatore Francesco Celani
del INFLN-LN di Frascati confermando così la possibilità fisica di rendere
inerti le pericolose scorie prodotte dalle centrali a fissione.
· 1998
– Dopo anni di sperimentazione condotta in Giappone, gli scienziati Yoshiaki
Arata e Zhang Yue-Chang riscontrano un notevole eccesso di energia durante una
sperimentazione durata ben 12 giorni ma
condotta utilizzando forti pressioni.
· 1998
– I ricercatori giapponesi Tadayoshi Omori e Tadahiko Mizuno della Hokkaido
University mettono a punto un metodo di Fusione Fredda elementare e riproducibile
al 100% utilizzando solo due elettrodi di tungsteno immersi in una soluzione di
carbonato di potassio in acqua distillata come elettrolita ed una tensione
variabile tra i 160 ed i 300V.
· 1999
– Eugene Mallove pubblica l’eloquente libro inchiesta Fire from Ice in cui denuncia la deliberata soppressione dei
risultati ottenuti con la sperimentazione dal MIT e da parte di altri gruppi di
potere accademici.
·
10
aprile 2002 – Martin Fleishmann in visita ai laboratori di fisica nucleare dell’ENEA
di Frascati si complimenta con Carlo Rubbia per i risultati ottenuti da Giuliano
Preparata ed il suo team che confermavano la ricerca da lui pubblicata nel
1989.
·
febbraio
2002 – Il laboratorio di San Diego CA della Marina USA pubblica il rapporto
1862 di una sperimentazione durata dal 1989 nel 2002 e che conferma i risultati
ottenuti da Fleishmann e Pons.
·
2002
– Il rapporto 41 stilato da ricercatori ENEA attestò sia il guadagno di energia
che la trasmutazione della materia che avvenivano con la fusione fredda
Fleishmann-Pons. Il risultato, conseguito da Giuliano Preparata, Antonella De
Ninno, Antonio Frattolillo ed Emilio Del Giudice nel corso di sperimentazioni avviate
nel 1999, fu insabbiato per opera dello stesso istituto, fu tolto loro il
progetto e non ottennero nessun riconoscimento per il lavoro svolto. Lo stesso
Carlo Rubbia si rese irreperibile dopo aver inizialmente appoggiato il
progetto. Il rapporto della rivoluzionaria sperimentazione fu inviato alle prestigiose
riviste Science e Nature, ma mai pubblicato.
·
14
maggio 2004 – Eugene Mallove fu massacrato a bastonate e gli inquirenti archiviarono
il caso come tentativo di rapina. Questo è il potere.
·
24
aprile 2009 – Va in onda su CBS News un servizio di 60’ realizzato dal
giornalista Scott Pelley nel quale fa luce sulla reale natura della Fusione
Fredda. Nel corso del servizio, il fisico elettrochimico Michael McKubre
afferma di aver ottenuto risultati a dir poco straordinari – ma sistematicamente
ignorati - nel corso di vent’anni di sperimentazione; il ricercatore
indipendente Robert Duncan, inizialmente scettico sulla reazione fu costretto a
cambiare radicalmente idea dopo aver osservato una sperimentazione condotta da
un laboratorio israeliano. L’esito della verifica fu però completamente
disatteso dal fisico accademico Richard
Garwin avvalendosi del sofisma “Se non capiamo come funziona, allora è inutile.”
·
28
febbraio 2010 – Sul Journal of Nuclear Physics viene pubblicato un articolo in
cui l’ingegnere Andrea Rossi ed il fisico Sergio Focardi annunciano il loro
imminente brevetto di un reattore a fusione fredda ad alto rendimento
energetico, il noto E-Cat.
·
2012
– la NASA ammette il proprio programma di sviluppo di motori a Fusione Fredda.
Per la redazione di questo articolo ci si è avvalsi del libro ESPERIMENTI SCIENTIFICI NON AUTORIZZATI di Marco Pizzuti - EDIZIONI IL PUNTO D'INCONTRO
Per la redazione di questo articolo ci si è avvalsi del libro ESPERIMENTI SCIENTIFICI NON AUTORIZZATI di Marco Pizzuti - EDIZIONI IL PUNTO D'INCONTRO