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domenica 13 aprile 2014

Irrorazioni aeree l'argomento più censurato dai debunkers di regime

Come osservato una volta dall'Avvocato Franceschetti, in rete è possibile dire di tutto senza tema di smentite: dall'accusare esplicitamente (ed a ragione) un magistrato di essere stato uno degli autori dei delitti ascritti al Mostro di Firenze fino a preconizzare con certezza assoluta (un po' meno a ragione...) l'imminente avvento del Grande Dio della nutella ma guai a parlare di Geoingegneria che l'esercito dei disinformatori di professione è pronto a scagliarsi con tutta la sua violenza verbale contro chi denuncia le operazioni in atto. Il problema è che a dar loro man forte non solo c'è la cansura di regime ma anche un esercito di Utili Idioti pronti a schierarsi contro qualsiasi tesi anti-estabilishment nel terrore di essere presi per dei creduloni al secolo irragionevoli sostenitori di bufale internettiane.
 
Questa volta, bersaglio della task-force di sub-umani prezzolati è stato niente meno che il sito ilMeteo.it che da buon sito meteorologico, non può non tener conto delle operazioni di modificazione climatica in atto! Se ti occupi di meteo non puoi non accorgerti delle scie chimiche altrimenti i casi sono due: o non ossevi MAI il cielo e scrivi solo stupidaggini oppure t'intendi di meteorologia come io m'intendo d'Ikebana, cioè nulla.
Non si può neanche ignorare che l'argomento sia stato ormai sdoganato quanto a credibilità dopo che, nel corso di una decina d'anni circa, è stato affrontato e comprovato a più riprese oltre che dagli attivisti anche da autorevoli scienziati, da militari d'alto rango e da politici eletti alle camere.
 
Pieno sostegno quindi a chi denuncia a chiare lettere queste abominevoli operazioni, ed in particolare ad un sito affermato come ilMeteo.it.

 
 
links di approfondimento suggeriti da nocensura.com:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 31 marzo 2013

L'impatto antropico e la pratica del fuoristrada

Usata spesso a sproposito e con la stessa attendibilità di un'estrapolazione statistica, l'accezione comune della locuzione "impatto antropico" pare riflettere più una valutazione personale di chi la usa che il riscontro oggettivo di una modificazione dell'ambiente e del territorio derivante da attività umane.
E' anche vero che l'Uomo, in quanto abitante della Terra al pari di tutte le altre creature, non avrebbe alcun motivo per valutare il proprio impatto diversamente da loro se non fosse che la tecnologia che è in grado di esprimere lo eleva, come potenziale distruttivo o modificatore, ben al di sopra della media.
Pare proprio infatti che tra le pulsioni primarie dell'Uomo debba essere annoverata di diritto l'evoluzione culturale e quindi tecnologica.
 
A questo proposito, va detto per inciso che distinguere tra cultura e tecnologia sarebbe un errore di valutazione simile a quello che, ormai da secoli, porta la maggioranza della gente a dicotomizzare il sapere in due branche apparentemente antitetiche eppure complementari.
Ma basta pensare alla letteratura come ad una scienza della comunicazione, alla matematica come ad un linguaggio descrittivo (oltre che analitico) ed alla tecnologia come ad una materializzazione di pensiero funzionale per comprendere come scienza e cultura sono la stessa identica cosa pur se approcciate da ottiche diverse.
Del resto, lo stesso Principio d'Inderminazione di Heisemberg afferma che non è possibile osservare un fenomeno senza in qualche modo modificarlo e quindi se ci si avvicina ad esso in maniera diversa, diversa risulterà la visione della realtà.
 
Tornando alla definizione generica di antroimpatto, molti tendono ad applicarla principalmente su considerazioni estetiche - senza altre valutazioni - e non solo: perfino nell'ambito delle sole apparenze esteriori, gli stessi critici riescono a scorgere la pagliuzza senza avvedersi della trave!
Faccio un esempio pratico.
Se, come succede spesso, c'è sempre qualche imbecille (non ho trovato una definizione più aderente alla realtà) che insorge contro un generatore eolico denunciandone il suo inaccettabile "impatto ambientale", si può stare sicuri che lo stesso acuto imbecille non si avvede del fatto che magari il generatore insiste, occupando qualche decina di metri quadri, in un territorio completamente DEVASTATO per migliaia di ettari da attività agricole o pastorali.
Eh si, perché la più devastante delle attività umane per quanto riguarda il vero e proprio Impatto Ambientale, non è la produzione industriale, men che meno è l'autotrazione ma è l'agricoltura.
Non a caso, le modificazioni del territorio dovute ad attività agricole sono le ultime a risultare visibili allontanandosi nello spazio dalla Terra, dopo che sono scomparse da un pezzo le aree urbane, le strade e perfino la Grande Muraglia cinese!
Gli amanti di una visione della "natura" allineata e coperta come quella che è fornita da un campo di grano o da un filare di viti dovrebbero capire che quella non è "natura" ma il risultato di una modificazione del territorio dovuta ad attività antropiche.
Anche i castori e tanti altri animali sono capaci di modificare il territorio su piccola e vasta scala a seconda delle loro esigenze o a seguito della loro stessa esistenza ma, va detto, non in maniera così incisiva come fa l'Uomo per sua scelta ponderata.
 
Quindi, tanto di cappello a chi si adopera - o crede di adoperarsi - in soccorso dell'Ambiente con la maiuscola ma suggerirei loro di cercare, prima di ogni altra valutazione, di capire in cosa consiste realmente una modificazione del territorio e dell'ambiente indotta da attività antropiche e di buttare giù una scala di valutazione che sia in grado di far comprendere immediatamente l'impatto complessivo di ogni singola attività.
 
 
Agricoltura
Come detto, appare evidente che non esiste attività umana ad impatto più alto sul territorio che non l'agricoltura e con essa la pastorizia intesa nell'accezione moderna dell'allevamento intensivo.
Eliminazione delle macchie naturali, irreggimentazione e deviazione delle acque fino all'impoverimento ed alla desertificazione di interi territori sono conseguenze praticamente inevitabili delle agricolture su vasta scala.
Certamente, cercare d'intervenire su di esse senza cercare di cambiare le nostre abitudini alimentari significherebbe lavorare su dei dettagli perdendo di vista una visione d'insieme per cui da un punto di vista STRETTAMENTE RAZIONALE non si può non dare ragione al veganesimo che avrebbe come primo effetto, oltre ad un miglioramento generalizzato della salute e dell'aspettativa di vita di ogni uomo sul pianeta, un vero risorgimento naturale dei territori modificati o devastati dai pascoli e dalle colture specifiche per l'alimentazione animale.
In questa valutazione, va tenuto conto del fatto che le estensioni di coltivazioni necessarie per foraggiare animali da macello, sono almeno di un ordine di grandezza superiori a quelle che sarebbero necessarie per alimentare DIRETTAMENTE noi esseri umani. Quindi, rinunciando o limitando di parecchio la carne nella nostra dieta, oltre ad un positivo impatto sulla salute, assisteremmo alla rinascita naturale di una quantità immensa di territori destinati (e devastati) dalle attività di allevamento a scopo alimentare.
Pare anche che la coltivazione - estremamente redditizia - del caffè sia responsabile della riconversione di parecchie aree destinate in origine a coltivazioni alimentari. Considerando che del caffè si può fare vantaggiosamente a meno o comunque si può limitarne di parecchio il consumo, anche sfumature come queste nella vita quotidiana di ogni singolo individuo comporterebbero effetti positivi significativi a livello globale.
La diversificazione delle nostre abitudini alimentari, con la reintroduzione di parecchi alimenti vegetali alternativi alle solite poche graminacee e legumi di cui ci cibiamo SOLO perché sono per i produttori le più convenienti, permetterebbe di contrastare la perdita delle biodiversità. Vale la pena quindi di tener presente che, alle nostre latitudini, ci cibiamo di preferenza di prodotti a base di grano non perché dal punto di vista alimentare sia superiore ad altre graminacee come l'orzo ma semplicemente perché offre una resa di raccolto superiore. Stesso discorso vale per frutta e verdura, leguminacee e quanto altro.
 
 

A differenza dei vegani puri, non sono del tutto contrario al consumo di carni (carne e "pesce" che sempre carne è!) ma lo sono nei riguardi della carne d'allevamento intensivo, sia per la sofferenza imposta agli animali, sia per la stessa qualità di carni e uova prodotte da animali sottoposti ad una vita e ad un'alimentazione insana come quella derivante dal loro allevamento industriale.
Le attività venatorie o di pesca amatoriale potrebbero fornire OCCASIONALMENTE carni "fresche" e naturali che potrebbero integrare ogni tanto la nostra dieta vegetale senza pregiudicarne la salubrità, anzi integrandola appunto, in modo da renderla simile a quella paleolitica che molti individuano come la nostra dieta più consona, avendola praticata per un tempo maggiore rispetto a qualsiasi altra nel corso della nostra presenza sulla Terra.
Per questo sono favorevole alla caccia - che per inciso "assicura" una fine naturale ad ogni animale catturato ed abbattuto - ma assolutamente contrario ai disumani allevamenti industriali.


 
Produzione industriale
Non v'è dubbio che la produzione industriale possa occupare di diritto il secondo posto in una scala decrescente di valutazione dell'impatto antropico e ciò non tanto - come considerano a torto molti - per l'insistenza stessa e per l'impatto diretto dell'opificio sul territorio ma per tutti i danni indotti a partire dal reperimento ed affinamento o produzione delle materie prime, il loro trasporto, l'impatto provocato della produzione, di nuovo il trasporto dei prodotti finiti ed infine dal loro smaltimento.
Gli interventi possibili in questo settore sarebbero infiniti ma io continuo ad insistere su quelli che a me risultano più fattibili ovvero una limitazione drastica della produzione automobilistica attraverso il miglior sfruttamento possibile dei veicoli già prodotti - ovvero l'usato - evitando di mandarli in rottamazione troppo presto, molto prima che risultino inservibili o poco convenienti da utilizzare e prima ancora sull'assurda abitudine di imbottigliare, vendere e consumare acqua potabile in bottiglie di plastica trasportandola per migliaia di chilometri fino al consumatore. Un'abitudine davvero idiota, facilmente evitabile ed oltremodo decadente.
 

 
La viabilità
Ma è proprio necessario costruire ed ampliare continuamente strade e viadotti?
Una domanda che l'esercito di idioti (non definibili altrimenti) che si schiera contro la pratica del fuoristrada motorizzato non si pone mai è "Qual'è il reale impatto di una strada sul territorio e sull'ambiente naturale inteso sia come vita animale che come vegetazione?"
Rispondo io: E' tanto grande che solo difficilmente è valutabile sotto tutti i suoi aspetti.
 
Premesso che la necessità di costruire nuove strade ed ampliare quelle esistenti deriva principalmente da un ingiustificato aumento del traffico terrestre che potrebbe essere grandemente ridimensionato, nel nostro Paese, sviluppando al massimo quello marittimo e ferroviario (evitando di svendere le ferrovie ad operatori privati) e soprattutto lavorando sui presupposti che costringono la gente a spostarsi per lavoro e le merci ad essere trasportate su e giù invece di essere prodotte ed utilizzate sul posto, bisognerebbe valutare attentamente, ogni volta che si prende in considerazione la costruzione di una nuova strada o un significativo ampliamento di una viabilità esistente, la reale portata dell'impatto ambientale dell'opera.
Per "strada"s'intende ormai un'opera moderna che consiste in un nastro estremamente regolare si asfalto posto su di una sede il più possibile lineare a prescindere dalle caratteristiche orografiche del territorio. Quindi la preparazione della sede comporta quasi sempre consistenti sbancamenti e movimenti di terra con alterazioni importanti e definitive delle preesistenze naturali, impermeabilizzazioni, canalizzazione forzata delle acque piovane ed eventualmente fluviali, stendimento di eventuali linee d'impianto accessorie (ad es.: illuminazioni) e, nei casi più eclatanti, trafori e viadotti.
Ora, quanti di noi si sono mai immedesimati nella fauna e nella flora al cospetto della devastazione operata dalla costruzione di una strada moderna ed asfaltata capace di dividere gli ambienti naturali in tante schegge di un insieme originario e di deviare ed irregimentare i flussi delle acque?
Perché è questo che comporta una strada tracciata su di un territorio naturale, dovrebbero tenerlo ben presente i sedicenti amanti della natura che si battono contro alla pratica del fuoristrada motorizzato, il cui reale impatto sull'ambiente è pressoché nullo a meno di non effettuare valutazioni puramente estetiche sulle tracce lasciate dalle ruote ma che sarebbero ben contenti, a bordo delle loro scintillanti ed impeccabili auto da strada su comode e livellate strade asfaltate, di attraversare ed osservare ambienti naturali relegati dietro alle immaginarie sbarre di uno zoo, ben lontane dal poter sporcare di fango le suole delle loro scarpe, lisce come l'asfalto.

Fuoristrada in armonia con la natura: niente strade = nessun impatto ambientale!



 
 Appendice: geoingegneria e guerra climatica
Più difficilmente apprezzabili da chi non si guarda intorno con spirito critico, queste due piaghe moderne passano inosservate ai più che ignorano - o negano pervicacemente - che sono in atto da anni operazioni di geoingegneria e di modificazione climatica su scala planetaria ma particolarmente concentrate ed apprezzabili in determinate zone ad alta antropizzazione.
Più che di due pratiche distinte, si tratta in realtà di considerare due punti di vista della stessa scienza in quanto la modificazione climatica non è che una branca della geoingegneria, disciplina che lontano dalla consapevolezza popolare ha raggiunto un livello di potenza ed efficacia di cui ancora pochi al mondo si sono resi pienamente conto.
E' noto da diversi decenni, ad esempio, che esistono diverse tecniche per provocare terremoti artificiali sia come fine dichiarato che come effetto collaterale di determinate pratiche geologiche. Un terremoto può essere provocato artificialmente in zone non sismiche ricorrendo a potenti cariche esplosive sotterranee oppure, disponendo le cariche in maniera opportuna su faglie critiche in zone già a rischio sismico, si può far precipitare un evento sismico che sarebbe accaduto naturalmente prima o poi, tenendo presente che i tempi geologici trascendono la nostra breve esistenza sulla Terra.
Altresì, un sisma si può scatenare in un ambito abbastanza circoscritto come effetto collaterale della tecnica di estrazione di gas naturali detta "fratturazione idraulica" o più brevemente "fracking" che si sospetta sia all'origine dell'ultimo terremoto in terra emiliana non riconosciuta a rischio sismico.
Anche onde anomale in grado di spazzare le coste possono "tranquillamente" essere provocate da esplosioni sottomarine ancor più efficacemente se coadiuvate dal crollo di una parete sottomarina già in equilibrio precario o da una faglia in tensione che "non vedeva l'ora" (si parla sempre di tempi geologici) di liberare la sua energia.
Quindi attenzione a considerare di origine naturale tutti i sismi ed i disastri degli ultimi anni: non è solo da oggi che si può fare e conoscendo l'Uomo sappiamo che se una cosa si può fare, prima o poi qualcuno la farà. Vale sempre la pena di chiedersi se un sisma o un disastro, magari stranamente circoscritto e sospetto come quello di Fukushima, può essere stato scatenato intenzionalmente per una ragione plausibile ed a vantaggio o detrimento di qualcuno.

Ma la geoingegneria non è solo questo; in fondo il ricorso agli esplosivi per tali scopi, sia di tipo tradizionale che nucleari, è una pratica sperimentale che risale alla 2a Guerra Mondiale ed oggi sappiamo che il bombardamento della ionosfera con tecnologia HAARP può presumibilmente operare veri "miracoli" di ordine geologico senza neanche dare nell'occhio.
In rete, anche tramite i link indicati nella colonna di destra, si possono approfondire questi argomenti.

Abbiamo detto che la modificazione climatica è solo un aspetto della geoingegneria ma di questa rappresenta forse l'effetto (o per altri versi la causa) più facilmente visibile essendo messa in atto ANCHE attraverso le irrorazioni aeree a tappeto, al secolo le famigerate "scie chimiche" che per una folta schiera di imbecilli, parenti forse di quelli già citati, semplicemente "non esistono" e/o non vale neanche la pena di indagare.

Certo è che inondare i cieli di particolati metallici e tossici o batteri non è un toccasana per l'Uomo e neanche per l'ambiente e allora se c'è qualcuno che crede di avere un tale livello di coscienza da sentirsi in dovere di schierarsi con coloro che vogliono preservare la natura e con essa noi, è bene che prenda apertamente posizione contro questa pratica criminale, mettendola in agenda al primo posto tra gli argomenti di battaglia e discussione.
 

giovedì 31 gennaio 2013

Armi climatiche e telluriche

In questa intervista risalente allo scorso anno, il Generale Fabio Mini parla della riconosciuta possibilità di modificazione del clima, della possibilità di terremoti artificiali ed onde di marea oppure di favorire ed anticipare sismi naturali, attraverso l'utilizzo di tecnologie più o meno note.
 
L'effettivo utilizzo di tali tecniche per scopi di distruzione e dominio è talvolta ampiamente evidente e palese come nel caso delle irrorazioni aeree, altre volte va ricercato incrociando e spulciando i dati disponibili sugli eventi.
Ad esempio, l'origine artificiale di un sisma può essere rivelata da una significativa superficialità del suo ipocentro o da una sincronica variazione di attività elettromagnetiche di tipo HAARP, come suggerito da alcune ricerche già riportate da questo blog.

Tutto questo, nonostante le armi climatiche sino espressamente vietate da specifiche leggi emanate a livello internazionale fin dal 1997.
 

 
Articolo di riferimento:

martedì 15 gennaio 2013

Non stuzzicare il vulcan che dorme...

... ma è proprio quello che stanno facendo da un po' di tempo a questa parte delle navi (para)oceanografiche e sismologihe italo-americane e non è da escludere che nel tempo, la scomparsa di qualche ignaro navigante nel triangolo di fuoco del Tirreno meridionale sia dovuta proprio a qualche attività, di sicuro illecita e dannosa per l'ecosistema, da tenere lontana da occhi indiscreti.
 
Vulcano Stromboli in attività
 
La domanda da porci è se, dopo l'ultimo sisma emiliano provocato a quanto risulta da un'attività HAARP sinergica a chissà quale altra diavoleria (vedi caso dei furgoni gialli), i frequenti terremoti avvertiti in Calabria nell'ultimo periodo, il recentissimo risveglio dello Stromboli ed una maggiore attività dell'Etna non siano da relazionare a queste attività criminali di geoingegeria.
 
In attesa della grande onda
Non è da escludere che, avendone la capacità tecnica, questi "alleati" compagni di merende non ricorrano, come per Thailandia, Maldive e Giappone, a delle microcariche nucleari che in questo caso potrebbero dare la stura al gigante sommerso che pare abbia almeno un fianco a rischio statico.
Il risultato sarebbe un'onda di marea di proporzioni colossali, presumibilmente ben più consistente di quelle provocate nel sud est asiatico, che investirebbe con particolare energia sulle coste del Tirreno Meridionale settore Est (bassa provincia di Salerno, Potenza tirrenica, Calabria e Sicilia tirreniche).
 
E questo non è allarmismo, fino a che continueranno a stuzzicare il Marsili da vicino ed in generale non cessano l'attività di tipo HAARP.

sabato 16 giugno 2012

Propaganda BBC a favore delle scie chimiche

Della serie "Se non è possibile negarle, allora convinciamo la gente che sono per il loro bene".
Costretto da una consapevolezza sempre più diffusa, il Sistema ricorre alla modifica preventiva delle coscienze "vergini" usando dei verbi al condizionale ma che sappiamo essere veritieri declinati al presente!
Infatti è già da tempo che le stesse istituzioni hanno cominciato ad ammettere l'innegabile esistenza del fenomeno, tanto che a negarlo rimane solo una consistente schiera di imbecilli.
La BBC, con questo articolo, si dissocia ora da questa compagine.

Immagine tratta dalla BBC

Adesso è anche la BBC (QUI) ad affermare che “gli aerosol atmosferici sembrano offrire il massimo effetto con il minimo investimento, e POTREBBERO essere distribuiti presto,” per ridurre il “cambiamento climatico”; e su questo metodo la BBC, nel suo articolo, vi mette un’immagine molto eloquente.
Nell’articolo è specificato inoltre come “vari tipi di aerosol stratosferici POTREBBERO essere rilasciati nell’atmosfera superiore”. La propaganda dell’uso delle scie chimiche per contrastare la bufala dell’effetto serra avanza spedita, al fine di dare un’apparenza benefica a quella che è in realtà un’operazione di avvelenamento planetario. {...}
Un articolo che vi chiediamo caldamente di leggere >
 http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/03/la-geoingegneria-e-i-suoi-danni.html

La Geoingegneria e i suoi “danni collaterali” , dove riportavamo dichiarazioni simili a quelle rilasciate dalla BBC, ad esempio:
“FINORA il lancio di materiali riflettenti nell’alta stratosfera sembra essere la più semplice e conveniente opzione. Ciò POTREBBE essere realizzato utilizzando aerei ad alta quota, cannoni navali o palloni giganti. I materiali appropriati potrebbero includere aerosol di solfato ( che dovrebbe essere creato attraverso il rilascio di anidride solforosa), polveri di ossido di alluminio, o addirittura particelle ingegnerizzate auto-lievitanti e auto-orientanti progettate per migrare verso le regioni polari e rimanere qui per lunghi periodi. Se può essere fatto, la concentrazione di ombrelloni sopra i poli sarebbe un’opzione particolarmente interessante, dal momento che quelle latitudini sembrano essere più sensibili al riscaldamento globale. La maggior parte delle stime sui costi per tali strategie di geoingegneria sono preliminari e inaffidabili. Tuttavia, vi è un accordo generale che tali strategie sono economiche; la spesa totale dell’opzione più conveniente sarebbe pari a forse non più di qualche miliardo di dollari, solo l’uno per cento (o meno) del costo per abbattere le emissioni drasticamente.”The Geoengineering Option
By David G. Victor, M. Granger Morgan, Jay Apt, John Steinbruner, and Katharine Ricke
Foreign Affairs , March/April 2009

“I militari hanno già costruito una grande quantità di aerei che dovrebbero essere richiesti per questo scenario di geoingegneria, riducendo il costo potenziale di questo metodo. Siccome i cambiamenti climatici sono un’ importante questione di sicurezza nazionale [Schwartz and Randall, 2003], i militari potrebbero essere istruiti a eseguire questa missione con gli aerei esistenti a costi addizionali minimi”Benefits, risks, and costs of stratospheric geoengineering
di Alan Robock, Allison Marquardt, Ben Kravitz
Department of Environmental Sciences, Rutgers University, 2009

Che queste operazioni stiano già avvenendo, e non per combattere la bufala dell’effetto serra, è molto ben spiegato in questo documentario di Michael Murphy, dal titolo What In The World Are They Spraying?

Sulla bufala dell’effetto serra potete leggere anche:


E adesso leggetevi la propaganda pro scie chimiche della BBC

Gli scienziati sono alla ricerca di modi per modificare l’ambiente della Terra per controllare il riscaldamento globale – ciò è noto con il nome di geoingegneria.
Un modo per fare questo è semplicemente quello di riflettere più luce del sole, cambiando la riflettività della Terra, o albedo.
Questo potrebbe essere tentato utilizzando riflettori spaziali grandi e flessibili (1) posti in orbita attorno alla Terra. In alternativa, vari tipi di “aerosol stratosferici” potrebbero essere rilasciati nell’atmosfera superiore (2) per disperdere un po di luce indietro nello spazio. Riflettori legati alla Terra (3) potrebbero fare lo stesso. (enfasi aggiunta)
Una altro approccio è quello di ridurre direttamente il carbonio atmosferico che, tra le altre cose, porta all’aumento di temperatura. Questo potrebbe essere fatto con la “fecondazione” dell’oceano, stimolando l’assorbimento del carbonio da parte delle alghe di superficie che si depositerebbero in seguito sul fondo dell’oceano. L’esposizione delle superfici delle rocce carbonate o silicate a “erosione intensificata” potrebbe fornire un deposito per l’assorbimento di carbonio.
Un’altra proposta frequentemente citata è la cattura di anidride carbonica dall’aria per mezzo di “alberi artificiali”, seguiti da liquefazione o stoccaggio, probabilmente in serbatoi sotterranei.

Non esiste un singolo “proiettile d’argento” geoingegneristico che dovrebbe essere portato avanti come soluzione onnicomprensiva al cambiamento climatico - afferma la Royal Society del Regno Unito nella sua analisi del costo di un ventaglio di proposte rispetto alla loro efficacia.
Gli aerosol atmosferici sembrano offrire il massimo effetto con il minimo investimento, e POTREBBERO essere distribuiti presto, ma presentano un rischio sconosciuto per l’ambiente. (...)
Le modifiche dell’albedo della superficie del deserto sono progettati per essere più efficaci della fertilizzazione degli oceani, ma entrambi potrebbero cambiare i delicati ecosistemi in modi inaspettati.

integralmente tratto da OSA SAPERE

giovedì 7 giugno 2012

Grafici HAARP confermerebbero origine artificiale terremoto in Emilia

Violentano il pianeta Terra nell’indifferenza generale. Un’arma elettromagnetica a stelle e strisce - tecnologicamente obsoleta rispetto ai sistemi di dominio e morte già inventati - capace comunque di scuotere la crosta terrestre in punti vulnerabili ed alterare a piacimento il clima. «La guerra ambientale è già in atto. Il sistema per provocare terremoti e tsunami non è una novità per la ricerca militare» aveva avvertito 5 anni fa il generale Fabio Mini (Limes, novembre 2007). Infatti, la High Frequency Active Auroral Research Program (nota anche con l’acronimo di HAARP) è un’installazione militare in uso da tempo - munita di paravento civile - nordamericana situata in Alaska, presso Gakona, collocata in una base della United States Air Force. Naturalmente il segreto è ferreo sulle stragi indotte con sistemi apparentemente invisibili. L’esperimento italiano, dopo il successo ad Haiti e le performances asiatiche e mediorientali, è riuscito a meraviglia: chissà se gli yankees in divisa hanno brindato come allora. Top secret? Proviamo a sfondare il solito muro di gomma, perché altrimenti sarà la fine per il popolo italiano. Gli scettici storceranno il naso, ma l’evidenza è innegabile, ormai.
Il riscontro - Ecco una prova. Incrociando i dati degli ultimi terremoti di Earthquakes e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con quelli dell’attività HAARP a basse frequenze (onde Hertz 0-5 Hz) emerge una diretta correlazione con il sisma che ha colpito e piegato l’Emilia Romagna. Basta incrociare i grafici bellici e le registrazioni dei sismografi italiani. Dobbiamo però tenere presente che trattandosi di attività criminale coperta ai massimi livelli - e negata ostinatamente - c’è l’alta possibilità che questi diagrammi siano stati alleggeriti e non rispecchino l’esatta attività svolta. Si ricorda che tutti gli orari sono calcolati sul “tempo civile (UTC)”, vale a dire con uno scarto pari a circa 2 ore di differenza con l'ora italiana. Fate attenzione.
Dunque:
19 Maggio 2012 ore 23:13 (UTC), Pianura Padana, Magnitudo 4.1.
Si può notare come l’attività a frequenza 0-2 Hz sia piuttosto intensa. Onde così basse hanno un’alta capacità di far vibrare rocce e terreni sabbiosi ma non solo, queste vibrazioni scuotono le particelle dell’acqua portandole a un potente surriscaldamento improvviso.
Dalla scossa delle 23 e 13 (UTC) è stato un susseguirsi di micro sismi uno dietro l’altro, nel lasso di tempo che va dalle 2.03am (UTC) fino al terremoto più forte delle 3.02am (UTC) di magnitudo 4.9.
Durante tutto il giorno di domenica 20 maggio l’attività HAARP è stata intensa e le scosse telluriche in Pianura Padana si sono susseguite senza tregua. Da notare, in particolare, la fascia orari che va dalle 12 alle 16 (UTC).
Poco dopo le 12 (UTC) si nota un picco di intensità in correlazione con 2 forti sismi (2012/05/20 13:21:06 44.882 11.383 2.4 Ml:4.1 Pianura_padana_emiliana; 2012/05/20 13:18:02 44.831 11.49 4.7 Ml:5.1 Pianura_padana_emiliana). Per poi ripetersi ai seguenti orari: 2012/05/20 17:40:17 44.95 11.25 10 Ml:3.5 Pianura_padana_lombarda 2012/05/20 17:37:14 44.88 11.38 3.2 Ml:4.5 Pianura_padana_emiliana.
Una gola profonda che invoca l’anonimato, poiché teme ritorsioni vitali, spiega senza mezzi termini: “Lo ionogramma, ovvero un diagramma tempo/frequenza della riflessione ionosferica, mostra un marcato livello F con una ionizazione di picco. Vi è anche un meno ovvio livello E. Il diagramma mostra come il segnale di sonda digitale si divide in onde riflesse ordinarie (in rosso) e straordinarie (in verde). Lo ionogramma ed il parametro FoF2 nel diagramma mostrano la più alta frequenza che è stata riflessa dalla ionosfera con incidenza verticale (onda radio perpendicolare al terreno)”. Terremoti con epicentri superficiali, come in questo caso italiano (10 chilometri di profondità come ha registrato l’INGV) e sismogrammi che evidenziano un’ unica grande oscillazione sono ritenuti dagli scienziati, senza alcun dubbio, essere terremoti artificiali generati dalla concentrazione di onde HAARP in determinati punti sensibili del globo terrestre. A prescindere dalle fanfaronate degli esperti al soldo bellico o dei professionisti con le barbe finte che popolano il web. Un geologo di chiara fama, A.V., conferma:
Generalmente i terremoti hanno epicentri molto più in profondità, nelle viscere della terra e soprattutto presentano sciami sismici, cioè a dire prima e dopo della vibrazione massima presentano oscillazione più piccole, definite di attenuazione”.
Da tempo gli Usa hanno scatenato una guerra ambientale non dichiarata ufficialmente, contro l’Italia; ora l’escalation è sempre più evidente. Senza trascurare l’inquinamento radioattivo indotto nel Mediterraneo dalle attività della VI Flotta Usa di stanza nel Belpaese. Attività già documentata in termini scientifici dalle analisi puntuali Criad di Parigi in relazione al disastro provocato in Sardegna (dal 1972 al 2008), più specificatamente nell’arcipelago della Maddalena (Isola di Santo Stefano).
Emergenza infinita - Meno male che notoriamente la Pianura Padana è classificata zona a rischio sismico quasi nullo. Il bilancio provvisorio dell’ultimo esperimento bellico nello Stivale è agghiacciante, se gli aggettivi hanno ancora senso: 7 morti, 53 feriti e circa 6 mila sfollati. Non è tutto. Particolare non trascurabile: «Il sisma ha mietuto un’ecatombe di rondini e rondoni. Una intera generazione biologica è sparita - dichiara Piero Milanin, responsabile del centro di recupero della fauna selvatica Il Pettirosso di Modena - Sono venuti giù i palazzi dei centri storici, chiese e torri, i merli dei castelli. Tutti punti privilegiati dalle rondini e dai rondoni per nidificare. Per giunta è successo in un periodo dove le uova vengono deposte o sono appena nati i piccoli. Come è accaduto alle persone, il terremoto ha sorpreso gli uccelli mentre dormivano. Sono rimasti tutti lì sotto».
Anche l’economia di una regione locomotiva è in ginocchio: 5 mila posti di lavoro a rischio. I due segretari delle Camere del Lavoro di Modena e Ferrara hanno fatto i conti. Per Giuliano Guietti «nel ferrarese ci sono 700-1000 lavoratori le cui aziende questa mattina non erano in condizione di far ripartire le attività produttive». Per Donato Pivanti, invece, «3-4.000 i dipendenti del modenese. Il conto si riferisce solo alla industria, e non tiene conto di terziario e agricoltura». E poi, c’è da considerare la distruzione di numerose abitazioni ed edifici pubblici e di culto, molti dei quali autentici gioielli del patrimonio artistico italiano. A chi giova? Calma. Monti Mario - già al soldo di potentati internazionali (Club Bilderberg e Trilateral Commission) nonché dalla banca speculativa Goldman Sachs) – in sostanza, il Premier non eletto democraticamente, ma imposto dal sistema di potere, ha dichiarato lo Stato di emergenza ed ha lanciato un appello all’unità nazionale per essere vicini “a chi soffre”. E’ stata questa la prima reazione del Presidente del Consiglio (abusivo), alla notizia del sisma che lo ha raggiunto a Chicago, poche ore prima dell’apertura del vertice Nato. Il premier si è detto “molto preoccupato” e, anche alla luce dell’attentato di Brindisi, ha deciso di anticipare la partenza dagli Usa. Grazie, Primo Ministro, pro tempore. In effetti noi non siamo mai stati uniti così tanto come adesso. Da notare il “a chi soffre” scritto tra virgolette. Ovviamente, la fregatura è pregressa: i danni provocati dal sisma d’ora in poi sono a carico dell’ignara popolazione. Il governo dei tecnocrati taglia le pensioni ai disabili che hanno casa e se la prende perfino con i più deboli: i vecchi, i poveracci; hanno stangato anche i ciechi, pardon non vedenti che, appunto non si accorti ancora di nulla. Non dimentichiamo che a L’Aquila la ricostruzione lampo propagandata dal piduista di Arcore (tessera 1816) in trattativa con le mafie, è inspiegabilmente al palo. Una torta di 2 miliardi di euro nel cassetto con il corollario della sorellina di Gianni Letta, già presidente della Croce Rossa abruzzese, a dettare “legge”, si fa per dire. In altri termini, al peggio non c’è mai fine, in termine di corruzione e clientelismo, neanche di fronte al dolore umano.
Scienza e politica - Secondo Michael Chossudovsky, docente all’Università di Ottawa, «Il sistema H.A.A.R.P. è un potente mezzo per la modificazione delle condizioni atmosferiche e del clima». La letteratura scientifica parla chiaro: “Le antenne di H.A.A.R.P. bombardano e riscaldano la ionosfera, generando frequenze elettromagnetiche che rimbalzano sulla terra, penetrando ogni essere vivente ed ogni oggetto inorganico”. E ancora: “H.A.A.R.P. genera forti impulsi nella banda Ulf ed Elf”. Dodici anni fa, alcuni ricercatori indipendenti (tra cui Robert Fitrakis) verificarono che “le trasmissioni a 14 hertz, rilevando che quando i segnali erano emessi ad elevata potenza, la velocità del vento raggiungeva le 70 miglia orarie, spostando i fronti temporaleschi”. In particolare le frequenze H.A.A.R.P. irradiate su specifici bersagli possono causare terremoti catastrofici, esattamente come il sisma che nel dicembre 2003 uccise migliaia di persone in Iran.
In una Relazione di iniziativa della Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo il 23 settembre 1998 e contenente una proposta di risoluzione (mai effettivamente adottata dal Parlamento) viene affermato che «malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell'ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP». Nella medesima relazione la suddetta Commissione «reputa che il sistema HAARP sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull’ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento» e «chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull'HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall'HAARP per l'ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale». In tale atto si «considera il sistema militare USA di manipolazione ionosferica, HAARP, con base in Alaska - che è solo una parte dello sviluppo e dell’impiego di armi elettromagnetiche ai fini della sicurezza sia interna che esterna - un esempio della più grave minaccia militare emergente per l’ambiente globale e la salute umana, dato che esso cerca di manipolare a scopi militari la sezione della biosfera altamente sensibile ed energetica, mentre tutte le sue conseguenze non sono chiare; invita inoltre la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri ad esercitare pressioni sugli Stati Uniti, della Russia e di qualsiasi altro Stato impegnati in tali attività affinché vi pongano fine e si giunga ad una convenzione globale contro questo tipo di armi. Chiede in particolare una convenzione internazionale per una messa al bando globale di tutte le ricerche e di tutti gli sviluppi, sia militari sia civili, volti ad applicare le conoscenze del funzionamento del cervello umano nel settore chimico, elettrico delle vibrazioni sonore o altro allo sviluppo di armi che possono consentire qualsiasi manipolazione degli esseri umani, ivi compreso un divieto di qualsiasi impiego reale o possibile di tali sistemi».
La guerra ambientale è attualmente intesa negli ambienti militari come «l’intenzionale modificazione di un sistema ecologico naturale, come il clima, i fenomeni metereologici, gli equilibri dell’atmosfera, della ionosfera, della magnetosfera, le piattaforme tettoniche, allo scopo di causare distruzioni fisiche, economiche e psico-sociali nei riguardi di un determinato obiettivo geofisico o una particolare popolazione». Parola del generale italiano Mini già espressa nel documento “Owning the Weather in 2025”:
«La strategia della negazione e il cinismo adottati per la guerra ambientale consentono d’impiegare armi e tecnologie sofisticate o brutali senza che ciò faccia scalpore. Consentono di camuffare azioni di guerra camuffandole e perfino di distruzione di massa camuffandole per ricerche scientifiche».
E dopo l’Emilia Romagna, ora toccherà sicuramente ad una regione del Sud per piegare definitivamente l’Italia. Prepariamoci al peggio.
RELAZIONE sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera
Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa
Relatrice: on. Maj Britt Theorin
di Gianni Lannes, integralmente tratto da SU LA TESTA! 

venerdì 25 maggio 2012

Terremoto in Emilia di probabile origine artificiale

Foto emblematica scattata sotto un cielo di scie chimiche

In una zona non a rischio sismico ma notoriamente soggetta a sfruttamento di risorse fossili, si era inizialmente pensato ad un fenomeno di fraking ma qualcuno ha notato che anche nel caso del recente sisma emiliano, c'è una significativa corrispondenza di andamento tra le variazioni dell'attività HAARP e quelle delle onde sismiche che hanno caratterizzato l'evento.
Quindi, alla luce di quello che si sa sullo stato dell'arte della geoingegneria, è praticamente certo che il terremoto sia d'origine artificiale.

Di seguito, degli utili link di approfondimento:

 - Il governo USA è responsabile del terremoto in Emilia

- Terremoti artificiali in Italia

- Possedere il clima mediante HAARP

- Cause artificiali dei terremoti

- Possibilità che gli ultimi terremoti e tsunami siano d'origine naturale

- I terremoti artiuficiali secondo Rosalie Bertell 

aggiornamento del 30 maggio:
inutile replicarlo in questa sede, è interessante consultare direttamente dal suo sito, il corposo articolo del fisico Corrado Penna sullo stesso argomento:
=> http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/05/da-cosa-e-stato-causato-il-terremoto-in.html

venerdì 16 marzo 2012

Clima terrestre in raffreddamento fin dal 2000

Durante l'inverno che sta finendo, ed almeno dal mio ristretto punto di vista geografico, ho notato una netta riduzione, quasi una scomparsa, degli effetti immediati e visibili derivanti dalle irrorazioni aeree ovvero le famigerate "scie chimiche" e la loro trasformazione in nuvolosità artificiale.
Questo inverno in pratica non ne ho viste ed ecco che la "eccezionale ondata di freddo" cavallo di battaglia dai principali media si ridimensiona ad un inverno normale, in assenza dell'effetto serra indotto dalle irrorazioni aeree!
Ribadisco che questa rimane una mia impressione supportata da niente più che un'osservazione ristretta del cielo e delle condizioni climatiche generali, entrambe comparate tra loro anche rispetto agli anni passati a partire da quando è esploso il fenomeno delle irrorazioni aeree.
Ma è pur vero che tutte le nostre conoscenze cominciano con l'osservazione sistematica dei fatti... .
Segue articolo ripreso da paperblog.

Secondo uno studio, il clima si starebbe raffreddando già dal 2000


I modelli al computer avevano previsto un 1°C di salita che dimostrano che i modelli informatici sono validi.
Il clima è stato leggermente in fase di raffreddamento a partire dal 2000, non in fase di riscaldamento, il modo di proiettare il continuo riscaldamento graduale verso il futuro non è giustificato, dice Don J. Easterbrook, Dipartimento di Geologia, Western Washington University, Bellingham, WA.
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SECONDO UNO STUDIO IL CLIMA SI STAREBBE RAFFREDDANDO GIA' DAL 2000
Le temperature invernali negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni.

Si noti che le temperature nel nord-ovest del Pacifico si sono raffreddate ad un tasso di 2,22°C per decennio, non riscaldate.
L'andamento della temperatura globale dal 2001 è stata di raffreddamento ad una velocità di -4.0°C per secolo.
I modelli al computer aveva predetto un aumento di 1°C di temperatura durante questo stesso periodo, che non è accaduto, dimostrando che i modelli informatici non sono validi.

SECONDO UNO STUDIO IL CLIMA SI STAREBBE RAFFREDDANDO GIA' DAL 2000

Fonte: http://wattsupwiththat.com/2012/01/11/the-portland-state-university-study-of-shrinking-mt-adams-glaciersa-good-example-of-bad-science/SECONDO UNO STUDIO IL CLIMA SI STAREBBE RAFFREDDANDO GIA' DAL 2000
 tradotto da paperblog

domenica 24 luglio 2011

I terremoti artificiali secondo Rosalie Bertell

Qui sotto ho estratto e tradotto una parte dell'intervista alla Dottoressa Rosalie Bertell fatta qualche anno fa dal sito Snowshoefilms; la Bertell ci racconta un'altra storia scomoda; quella della genesi dei terremoti artificiali e del forte sospetto che il terremoto indonesiano del 2004 sia stato un evento artificiale. La Bertell è uno scienziato di fama internazionale. E' laureata in Biometria con specializzazioni minori in Biologia e Biochimica. Dal 1969 al 1978 la Bertell fu scienziato superiore nella ricerca sul cancro al Roswell Park Cancer Institute. E' anche stata consulente alla Nuclear Regulatory Commission Statunitense, all'Agenzia di Protezione Ambientale Statunitense e all'Health Canada. Nel 1983 ricevette la Medaglia Hans-Adalbert Schweigart dalla World Union for Protection of Life. La Bertell è stata presidente dell'International Institute of Concern for Public Health dal 1987 al 2004. Nel 1996 fondò la "Commissione Medica Internazionale Chernobyl" e, nel 1994, anche la Commissione Medica Internazionale Bhopal. La Bertell si è occupata anche di HAARP nel suo libro Planet Earth: The Latest Weapon of War (2000).
Ecco cosa disse Rosalie a proposito dei terremoti artificiali associati ad HAARP:

sabato 23 luglio 2011

GEOINGEGNERIA ATMOSFERICA e MANIPOLAZIONI CLIMATICHE

SCIE DI CONDENSAZIONE E SCIE CHIMICHE

DI RADY ANANDA
Global Research

Commento sul rapporto "Case Orange"

Durante un simposio internazionale, che si è tenuto dal 28 al 29 maggio 2010 a Gand, in Belgio, gli scienziati hanno affermato che “la manipolazione del clima tramite la trasformazione dei cirri non è né un falso allarme, né una teoria cospirazionista”. Si tratta di un problema reale, che persiste da circa sessanta anni. Malgrado le modifiche ambientali ‘ostili’ siano state bandite dalla Convenzione delle Nazioni Unite nel 1978, oggi il loro impiego ‘benigno’ viene accolto con entusiasmo, perché considerato una fonte di salvezza contro i cambiamenti climatici e la scarsità di acqua e cibo. Il complesso militare-industriale potrebbe trarre beneficio dal controllo del clima.

Catastrofi naturali, riscaldamento globale e CO2

Finora nel 2011 abbiamo assistito a un numero record di uragani, a inondazioni senza precedenti, a terremoti che si accavallano l'altro, a eruzioni vulcaniche spaventose e a uno tsunami in Giappone che nessuno potrà mai dimenticare.
Ma perché stanno accadendo così tante catastrofi naturali in questo 2011?I nostri scienziati sembrano essere completamente incapaci di spiegare l'accaduto. Siamo di fronte a un disastro o un'emergenza uno dietro l'altra. Molti americani si stanno prendendo un "affaticamento da disastri" a causa delle tante richieste di donazioni per i soccorsi che sembrano non avere mai fine. Non c'è mai stato un momento della storia recente in cui ci sono stati così tanti disastri naturali compressi in un così breve periodo di tempo. E allora cosa sta davvero succedendo? C'è qualcosa che causa tutto questo o è tutta una grande coincidenza?

mercoledì 20 luglio 2011

H.A.A.R.P. attack

H.A.A.R.P. TPTB Japan earthquake tsunami attack - 2011-03-11 by Studiorender è un icastico spaccato dei sistemi H.A.A.R.P. Nel video, in cui la fiction si salda alla più tragica realtà (si pensi ai terremoti artificiali, tra cui il disastroso sisma che ha colpito il Giappone il giorno 11 marzo 2011) sono evidenziate le micidiali capacità dei riscaldatori ionosferici: neutralizzare le comunicazioni satellitari; disintegrare velivoli di "intrusi"; inviare segnali verso sottomarini o basi sotterranee; modificare il clima e provocare sommovimenti tellurici; controllare le menti e causare malattie; eseguire la tomografia della litosfera; distorcere la magnetosfera... Di grandissimo rilievo in questo fondamentale documento, basato su fonti e studi sugli apparati H.A.A.R.P, intesi come armi polivalenti, la ricostruzione di impianti di telecomunicazione e bellici costruiti su piattaforme mobili disseminate negli oceani, lontano quindi da occhi indiscreti. La guerra contro l'umanità non è stata dichiarata, ma è già in atto da tempo.

lunedì 18 luglio 2011

HAARP: Possedere il clima




Riassunto: Possiamo considerare l’isteria climatica della CO2 (con le relative accuse dell’elite all’umanità per la produzione dell'innocua CO2 in quantità minime, e con il conseguente aumento della CO2 atmosferica dello 0.00037% dall’inizio dell’industrializzazione), come uno spettacolo circense con tragici numeri da clown. Gli scienziati seri hanno voltato le spalle da parecchio tempo a questa truffa. Ma il caso ha un aspetto più serio: l’elite fa quello che può per creare cambiamenti atmosferici e disastri climatici con le tecniche più avanzate della tecnologia: nanoparticelle e particelle (scie chimiche), e specialmente con HAARP, una temibile arma militare che è ora puntata contro tutta l’umanità. Le armi HAARP sono impugnate dagli Stati Uniti, dalla Russia e dalla Cina. La Press Core afferma che gli USA stiano muovendo una Guerra atmosferica alla Russia e alla Cina – un gioco pericoloso.
Il sito ufficiale americano di HAARP ha pubblicato per anni le sue attività, ma da quando la Press Core ha iniziato a scrivere sui modelli di cambiamento a breve termine che possono essere associati a cambiamenti climatici violenti, il governo Americano ha ordinato che il sito fosse chiuso per 3 settimane – e ha poi ordinato che gli impulsi HAARP fossero rimossi, il che, tuttavia, lascia delle tracce visibili.

sabato 9 luglio 2011

HAARP e guerra climatica

Questo video nasce per spiegare e far capire in realtà cosa sia L' HAARP, una testimonianza autorevole come il generale Fabio Mini ci spiega come possa essere utilizzato a scopi militari un'arma potente come l'HAARP:



integralmente tratto da Sole Attivo