martedì 15 gennaio 2013

Non stuzzicare il vulcan che dorme...

... ma è proprio quello che stanno facendo da un po' di tempo a questa parte delle navi (para)oceanografiche e sismologihe italo-americane e non è da escludere che nel tempo, la scomparsa di qualche ignaro navigante nel triangolo di fuoco del Tirreno meridionale sia dovuta proprio a qualche attività, di sicuro illecita e dannosa per l'ecosistema, da tenere lontana da occhi indiscreti.
 
Vulcano Stromboli in attività
 
La domanda da porci è se, dopo l'ultimo sisma emiliano provocato a quanto risulta da un'attività HAARP sinergica a chissà quale altra diavoleria (vedi caso dei furgoni gialli), i frequenti terremoti avvertiti in Calabria nell'ultimo periodo, il recentissimo risveglio dello Stromboli ed una maggiore attività dell'Etna non siano da relazionare a queste attività criminali di geoingegeria.
 
In attesa della grande onda
Non è da escludere che, avendone la capacità tecnica, questi "alleati" compagni di merende non ricorrano, come per Thailandia, Maldive e Giappone, a delle microcariche nucleari che in questo caso potrebbero dare la stura al gigante sommerso che pare abbia almeno un fianco a rischio statico.
Il risultato sarebbe un'onda di marea di proporzioni colossali, presumibilmente ben più consistente di quelle provocate nel sud est asiatico, che investirebbe con particolare energia sulle coste del Tirreno Meridionale settore Est (bassa provincia di Salerno, Potenza tirrenica, Calabria e Sicilia tirreniche).
 
E questo non è allarmismo, fino a che continueranno a stuzzicare il Marsili da vicino ed in generale non cessano l'attività di tipo HAARP.