lunedì 1 aprile 2013

LEGAMBIENTE scopre l'acqua fredda

Non si tratta di un titolo polemico ma anzi di un plauso per l'interesse mostrato da questa associazione per il demenziale fenomeno, peculiarmente italiota, del consumo di acqua dichiarata "potabile" pur se imbottigliata in contenitori di plastica e trasportata in giro per la nazione a costi sociali inaccettabili.
 
 

 Come accennato, il nostro Paese capeggia negativamente la classifica mondiale dei consumatori di acqua "plastificata" pur ricoprendo un territorio complessivamente ricchissimo di acque naturalmente potabili.
Ma il potere persuasivo della propaganda pubblicitaria è riuscito in pochi anni a convincere i consumatori che sia una cosa normale e quasi dovuta acquistare acqua plastificata per il consumo quotidiano nonostante costi anche migliaia di volte in più di quella di rubinetto e, a prescindere dalla sua qualità al momento dell'imbottigliamento, è certamente inquinata da ftalati e bisfenolo-A rilasciato dai contenitori plastici.
Invece è pura follia.
 
In questo contesto va specificato che l'acqua imbottigliata in vetro (che purtroppo però non è più "vuoto a rendere" come una volta) è naturalmente esente da queste contaminazioni anche se è comunque assurdo pagarla tanto (anzi ancora di più proprio perché è in vetro!) e trasportarla in giro per l'Italia dall'imbottigliatore al consumatore finale.
 
Come qualcuno obietta, è vero che ci sono ancora tutt'oggi (limitate) zone del Paese in cui non è possibile bere in sicurezza l'acqua del rubinetto ma la soluzione dell'acqua plastificata in piccoli contenitori non è certo l'unica possibile.
Ad esempio, in questi casi da considerare estremi, l'utilizzo di contenitori più grandi come quelli utilizzati nei distributori da luoghi pubblici, potrebbe abbattere significativamente costi ed inquinamenti pur non risolvendo il problema alla radice.
 
Nota: il dossier pone l'accento anche sulla riduzione delle emissioni di CO2 di origine antropica nonostante non esistano prove scientifiche che esse possano apportare danni all'ambiente o, più specificamente, possano realmente incrementare l'effetto serra, ritenuto da qualcuno il principale responsabile del presunto innalzamento delle temperature medie dell'atmosfera.
A questo proposito, pur plaudendo e sostenendo questa iniziativa, va detto che il movimento di Legambiente più di una volta è scivolato su posizioni piuttosto ambigue per l'ambiente, forse per ingenuità, forse per mancanza di competenza scientifica.

 
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