lunedì 4 luglio 2011

Geoingegneria spacciata come soluzione al falso problema della CO2

L'articolo che segue, impostato come se quello del rilascio antropico di CO2 in atmosfera fosse un problema reale, ha il pregio di chiedersi se la geoingegneria possa essere una "soluzione" priva di effetti collaterali indesiderati.

- Irrorazioni aeree -

La crisi del 2009 le aveva ridotte e tutti speravano in un segnale di cambiamento. Il 2010, invece, ha visto raggiungere il record storico nelle emissioni di anidride carbonica, secondo l' International Energy Agency (Iea). 30,6 gigatonnellate di CO2 liberate in atmosfera. Con la sue città, i suoi allevamenti, le sue industrie, le sue guerre, la sua ingordigia, l’uomo continua a cambiare in maniera significativa il volto del Pianeta e a mettere in pericolo il clima, la biodiversità e gli equilibri fondamentali che regolano la biosfera. Ma se una creatura così proporzionalmente piccola come l’Homo Sapiens è in grado di incidere pesantemente sugli equilibri di un intero pianeta, la domanda che alcuni si pongono è: perché non usare questa potenza d’urto per modificare il clima in maniera intelligente?


Il corsivo è d’obbligo quando si accosta l’aggettivo intelligente alla scelta di modificare deliberatamente equilibri che hanno richiesto milioni di anni per essere calibrati. Tuttavia è esattamente il proposito della geoingegneria, che più che una scienza (non ha niente a che vedere con l’ingegneria geotecnica) è un tavolo concettuale a cui scienziati e politici si stanno sedendo, per fare un brainstorming sulla possibilità di rimediare ai danni dell’uomo sul clima attraverso macro-interventi mirati.

Ad aprile scorso [2011] una vera tavola rotonda di questo tipo è stata allestita a Chicheley, in Inghilterra, dove accademici, ricercatori, filosofi e politici hanno discusso dei pro e dei contro di operazioni come stimolare il sequestro di CO2 aumentando il livello di ferro negli oceani. Ma nel frattempo, c’è anche chi pensa di sfruttare i principi della geoingegneria a livello locale (quindi meteorologico) per fini molto meno drammatici, per esempio: lo sport.

Un mondo a misura di sport: nuvole iperstimolate
Per salvare una stagione sciistica possono bastare i cannoni sparaneve, per salvare delle olimpiadi invernali invece potrebbe servire qualcosa di più. Per esempio seminare le nuvole utilizzando particelle di ioduro di argento o ghiaccio secco, in modo da ottenere precipitazioni nevose a temperature superiori a quelle normali. Questa tecnica è chiamata cloud seeding (appunto la “ semina delle nuvole”), sfrutta la struttra cristallina di composti come lo ioduro d’argento (molto simile a quella del ghiaccio) per indurre una nucleazione eterogenea del vapore acqueo presenti nelle nuvole, la sua invenzione risale addirittura agli anni ’40. Le nuvole che si vogliono stimolare possono essere seminate attraverso la dispersione di ioduro d’argento per tramite aerei o razzi lanciati da terra. La Russia intende utilizzarla per stimolare le nuvole durante i giochi olimpici invernali del 2014, e non si tratta certo della prima volta che una tecnica simile viene utilizzata. 

 - Cessna attrezzato per il cloud seeding -

Già nel 2008, infatti, la Cina aveva annunciato di aver sfruttato il cloud seeding per ottenere precipitazioni piovose utili a ridurre l’inquinamento in vista delle olimpiadi; inoltre, aveva utilizzato una variante della tecnica per ottenere l’effetto contrario: dissolvere le nuvole . Questa tecnica geoingegneristica naturalmente non viene utilizzata solo in campo sportivo, è stata impiegata dopo il disastro di Chernobyl per indurre piogge che prevenissero il diffondersi delle particelle verso la Russia, e viene abbondantemente utilizzata in paesi come la Cina (dove ci sono paesi che si accusano a vicenda di rubarsi le nuvole), gli Stati Uniti e alcuni paesi africani.

Rischi per l’uomo e l’ambiente
I test condotti sull’utilizzo di tecniche geoingegneristiche come il cloud seeding hanno confermato che i residui di argento e ioduro d’argento che vengono dispersi nell’ambiente non raggiungono mai una concentrazione tale da creare problemi per la salute (il cloud seeding rilascia nell’ambiente 100 volte meno argento rispetto alle emissioni industriali), anche se gli abbondanti test condotti in Australia hanno destato preoccupazioni per la salute dei marsupiali della famiglia Burramydae. Il problema reale infatti non consiste nella tossicità immediata dello ioduro di argento, ma nella possibilità che un suo utilizzo costante e prolungato nel tempo porti a un accumulo di composti tossici e al loro bioaccumulo da parte delle specie che abitano la zona interessata.
Ben diverso il discorso legato alla dispersione di altre sostanze ancor più tossiche come il bario largamente utilizzato per le irrorazioni aeree - effettuate per scopi diversi dal cloud seeding - sempre più spesso rinvenute al suolo, nei prodotti agricoli e nelle acque in percentuali allarmanti.

Le perplessità maggiori però convergono su un altra questione, quella degli effetti collaterali che un utilizzo dissennato di queste tecniche potrebbe comportare. Modificare in modo diffuso e in vaste aree la dinamica delle precipitazioni potrebbe comportare conseguenze difficilmente prevedibili, ad esempio: siccità e alluvioni, con effetti conseguenti su coltivazioni e la vegetazione in generale. Di conseguenza, se vogliamo tamponare gli imprevisti climatici a fini sportivi, forse è meglio ricorrere a bizzarre soluzioni hi-tech come le nuvole-elicottero che potrebbero essere utilizzate per i mondiali di calcio del Qatar nel 2022.

La questione morale intorno alla geoingegneria
Da un grande potere derivano grandi responsabilità, è vero. Ma anche grandi opportunità di lucro. La grande responsabilità consiste nel fatto che, spesso, le tecniche di geoingegneria vanno a mettere una pezza a condizioni di disagio dovute al cambiamento climatico imputabile all’uomo. Per molti dunque la geoingegneria potrebbe essere utilizzata più per spazzare i problemi sotto il tappeto che a risolverli. Ma la questione morale ha anche una dimensione economica. La geoingegneria richiede tecnologie molto costose e dunque potrebbero essere sfruttate da facoltosi privati per istituire un sorta di business della nuvola. Ma torniamo al punto di partenza, l’utilizzo di cloud seeding a fini sportivi. Abbiamo illustrato i pro e contro di interventi di manipolazione climatica in loco come quello di Russia 2014, avete abbastanza elementi per rispondere: è giusto utilizzare questo tipo di tecniche a fini sportivi, o sarebbe meglio aspettare di conoscere gli effetti a lungo termine dell’utilizzo di ioduro di argento, visto che sappiamo bene quali effetti provocano a breve altre sostanze utilizzate?
Quali altri effetti su scala globale, in abbinamento alle irrorazioni aeree, causano le alterazioni della ionosfera effettuate con tecnologia HAARP?

articolo pubblicato dal sito disinformativo Daily Wired rivisto e corretto da Doc Anthropos

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